Arriva oggi, 28 marzo 2019, il via libera definitivo da parte del Senato per la riforma della legittima difesa che diventa legge. In buona sostanza vengono allargate le “maglie” del principio di proporzionalità tra offesa e difesa, pur rimanendo dunque un punto cardine, non venendo certamente meno la fase delle indagini. Bisogna sempre dimostrare che la difesa sia stata appunto legittima. Tuttavia, si restringe la discrezionalità del giudice.
Ecco cosa prevede il provvedimento
DIFESA SEMPRE LEGITTIMA:
l’articolo 1 della “Nuova Legittima Difesa” va a modificare l’articolo 52 del codice penale che disciplina la «Difesa legittima». Con il nuovo testo si riconosce «sempre» la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa:
- «se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi»;
- «usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione».
Affinché scatti la legittima difesa non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma e non è necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona.
NON PUNIBILE CHI È IN STATO DI GRAVE TURBAMENTO:
l’articolo 2 della riforma va a modificare l’articolo 55 del codice penale che disciplina «l’eccesso colposo». Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in «stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto».
SOSPENSIONE PENA SOLO DOPO RISARCIMENTO DANNI:
altra importante modifica riguarda la sospensione condizionale della pena che, grazie all’art. 3 della riforma, sarà possibile per chi abbia commesso un furto in appartamento, solo dopo l’integrale risarcimento dell’importo dovuto per il danno cagionato alla vittima.
PENE PIÙ SEVERE PER VIOLAZIONE DI DOMICILIO, FURTO E RAPINA:
vengono inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. Nello specifico, viene innalzata a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio. Quanto al furto in abitazione e scippo, si arriva fino a un massimo di sei e sette anni di carcere. Vengono inasprite anche le sanzioni con un massimo di 2.500 euro (attualmente 2000 euro). Infine, vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette.
ESCLUSA LA RESPONSABILITÀ CIVILE:
chi si è legittimamente difeso da un’altrui azione ingiusta non è responsabile civilmente. In sostanza, la riforma fa sì che l’autore del fatto, se assolto in sede penale, proprio per la legittimità della difesa a tutela dei propri interessi, non debba essere obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto in sede civile. Nei casi di eccesso colposo, inoltre, al danneggiato è riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice tenendo conto della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato.
PATROCINIO GRATUITO E SPESE DI GIUSTIZIA:
la riforma della legittima difesa estende le norme sul gratuito patrocinio (criteri e modalità di liquidazione dei compensi e delle spese per la Difesa) a favore della persona nei cui confronti sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere per fatti commessi in condizioni di legittima Difesa o di eccesso colposo. È comunque fatto salvo il diritto dello Stato di chiedere le spese anticipate, qualora a seguito di riapertura delle indagini o revoca del proscioglimento, la persona sia poi condannata in via definitiva.
PRIORITÀ NEI PROCESSI:
l’ultimo articolo della riforma interviene sul codice di procedura penale affinché «nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose».