ASSOCIAZIONE FINALIZZATA AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI TRA CALABRIA E VENEZIA, CON RAMIFICAZIONI IN COSTARICA PER LE IMPORTAZIONI.
Il procedimento c.d. Due Mari vede dei soggetti calabresi, provenienti da Cirella di Platì e Natile di Careri, rispondere penalmente di associazione dedita al traffico di sostane stupefacenti, nello specifico cocaina importata dal Costarica. L’indagine trae le sue mosse da altre operazioni connesse, Geomundo e Sanytafè, dalle quali è emerso che le comunicazioni relative al traffico avvenivano tramite dispositivi blackberry con il sistema pin2pin, concernente la criptazione del contenuto e la presenza di un nick personale. L’indagine ha visto adoperare un soggetto undercover, il quale ha reso possibile il sequestro di 50 kg di cocaina.
- Nel summenzionato procedimento l’avv. Alessandro Bavaro, unitamente all’avv. Marco Tullio Martino, assume la difesa di Palmisano Bruno, originario di Natile di Careri che risponde di partecipe all’associazione con l’aggravante della transnazionalità e del reato fine relativo all’importazione dei 50 kg sequestrati;
- Palmisano Bruno, dopo un anno di custodia cautelare in carcere, è stato ammesso alla misura meno afflittiva degli arresti domiciliari;
- il PM, Dott.ssa Ferraiuolo, si è appellata alla sostituzione della misura ottenendo un anno dopo l’aggravio della stessa, portando nuovamente in carcere Palmisano Bruno;
- Palmisano Bruno viene processato in primo grado con il rito abbreviato e condannato a 12 anni di reclusione;
- I difensori ottengono nuovamente la sostituzione della misura cautelare con quella degli arresti domiciliari presso la propria abitazione a Natile di Careri dalla Corte d’Appello che celebrerà il secondo grado di giudizio a novembre 2019;
- Il procedimento attualmente è in fase d’appello ma momentaneamente rinviato a causa dei provvedimenti di contenimento alla diffusione del COVD-19;
- Palmisano Bruno è stato assolto dal reato associativo mentre è stato condannato per l’acquisto di sostanza stupefacente gravato dall’art. 80 (ingente quantitativo – 50 kg) alla pena di 6 anni di reclusione, rispetto ai 12 anni comminati dal Gup presso il Tribunale di Reggio Calabria;
- è stato proposto ricorso per cassazione dall’avv. Marco Tullio Martino.